Ora è il
momento di continuare, Mick. Non dopo che i coltelli neri ti portarono via “l’odiato
amico” Brian, caduto non si sa come in piscina, perso in non si sa quale trip,
e tu, ammantato dall’ambizione e dalla sfida verso il mondo, suonasti coi
ragazzacci rimasti, i Rolling Stones, tre giorni dopo. O quando gli Hells Angels
scannarono qualche tuo fan e la tua voce asseriva la tua simpatia per il
diavolo. O quando cantasti, insieme a Keith che si dimenava, Paint it black (dipingi il cuore di nero)
un vero inno della tua generazione, della nostra, di tutti gli uomini. Ora che
i neri coltelli minacciano la tua anima e il tuo cuore e ti si sono già
conficcati nel tuo viso rendendolo una maschera di sofferenza ridanciana, si
deve continuare. È facile beffare la morte nella giovinezza, troppo facile, specie
se sei l’anti Beatles per tutti: è un gesto che viene spontaneo, quasi una
piece replicata per anni. Ma adesso, che la tua compagnia si è suicidata perché
forse voleva prendersi l’ultima ambizione, annebbiando i tuoi splendidi 50 anni
di carriera con gli Stones, è il momento di stupire ancora la morte. Faresti
una cosa inimitabile, insegneresti al mondo intero che il “The show must go
on”, forse inventato da te, vale veramente la pena portarlo avanti, innalzarlo
a scelta di vita. Lo so, era la tua ultima donna, bella, in carriera,
apparentemente senza problemi, quella che quando tu prendevi il sole nelle
pause dei vari concerti in Australia, si struggeva di non si sa cosa a New York
nel lussuoso appartamento. Ma è qui che devi vincere la tua ultima sfida.
Dipingi il mondo di verde, Mick, coloralo, vieni il 22 giugno al Circo Massimo,
io sarò là ad aspettarti, anche se dovrò stare 5 ore in piedi. Metti in scena
l’ultima recita; ne avete ripetute tante, tu, Keith e gli altri eterni ragazzacci.
Insegnaci che la morte, anche se non ne puoi più, è solo una tranche de vie che può capitare. Ma dopo
un paio di mesi, quando il sole sta tramontando in una Roma balenante grande
bellezza, si può ancora cantare Start me
up sfoggiando il ghigno e il sorriso che ti hanno sempre contraddistinto,
fregandotene di tutto, anche della abbagliante dama nera. Ti aspetto là dove
sai, Mick.
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