Alimento la
mia rabbia senza lo sport. Tra poco coccinella andrà a trovare maggiolino. Ho
chiesto di dormire con lei; solo una smorfia da oscar, un sorriso beffardo
nascosto nella acconciatura corta, ma affascinante. Nonostante la pillola la
rabbia non passa, il livore non se ne va, il sorriso è, quindi, un ricordo.
Coccinella mi ha detto che Coda si è rasato male i capelli. Coda ha provato di
nuovo ma ha consumato 33 batuffoli intrisi di sangue. È un poeta dell’autodistruzione,
beve, si alimenta male, dorme da solo, si riconosce dall’odore o dal profumo
che indossa. Che solo lui non percepisce. Codino si è perso nella Statale 16,
rabbia e ironia con il fratello. È strano come Rabbia 2 sappia dei nostri
scherzi da bambini, da adolescenti, io me li ricordo appena, perso come sono a
bere limoncello, sambuca, laurus. Non scrive più niente, odia il mondo e pensa
che il mondo odi lui, capisce che il momento potrebbe essere arrivato tra l’acqua
vera e l’odore di saliva. E la fame che lui trasforma in desiderio represso. Si
contorce per un cracker, per un tozzo di pane, un etto di speck. Delle patatine
da banco alimentare. Coccinella se ne andrà, la semi-meridionale prenderà il
suo posto, pensa lei, ma Coda, nel suo misticheggiare, conosce bene il proprio
destino. È sempre stato solo ma non se ne è mai accorto, del resto è solamente
un poeta dell’autodistruzione, più di tanto non può capire, percepisce solo,
come il suo odore, l’alito di limone seguito da un guizzo mentato. Se Coccinella
se ne andrà, cosa farà il piccolino? Odierà tutti, metterà fine ai propri
desideri, consolerà la bambina Martina, o scolerà due litri di limoncello al
giorno? Non è dato a sapere, perché, come tutti saprete, il destino, specie se
è il proprio, invia riverberi di paura. Ciao Coccinella, piangerò, come sempre,
per te e per maggiolino, anche se non vi ho mai sopportati. Da vivi.
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