Quella via
grande, con tanti alberi che la cingevano. Una via immensa la Via Buonarroti, grande
come l’Italia. I miei abitavano là; mia mamma giovanissima con il fratello e i
genitori. Quando gli sgherri di Tito si sono impadroniti della bella Fiume, mia
nonna non ci pensò un attimo: “La nostra terra è l’Italia, disse, io non sto
con questi drusi.” Mio nonno, proprietario di qualche appartamento e
un magazzino di frutta, era titubante, così come la mamma e Vittorio. Invece
mia nonna pestò i piedi, non ci stava a vedere la sua città sporcata da quel
popolo ostile, lo stesso popolo che 40 anni dopo si scannò in una guerra
fratricida. Come se lo meritasse. Fiume, la bella Fiume, doveva essere abbandonata per sempre. Il suo
porto, il profumo del mare, Sussak (mi si perdoni qualche sbaglio, vado a
getto) il Quarnaro, luoghi meravigliosi imbrattati da un popolo nemico. Quel Maledetto
di Predappio praticamente consegnò quella splendida terra al nemico, al
barbaro, al reietto. Non ci fu una fuga precipitosa, non ci furono foibe, solo
il fumo nero ma azzurrognolo del piroscafo, che profumava d’Italia. Mio zio
smise gli studi, anche se dopo si rifece in tutto; mia mamma, maestra, fu assunta alla TIM, allora SIP. "Le ragazze di Trieste", mi canticchiava quando ero bambino, "cantan tutte con ardore, oh Italia del mio cuore io ti vengo a liberar". E' un ricordo struggente. Mio nonno si perse tra i fumi delle sigarette e dell’alcool.
Vedeva, in quei momenti di difficoltà, il Quarnaro, Sussak, la Via Buonarroti e
forse gli sembrava tutto magico. Mia nonna era durissima, docile ma rocciosa.
Piccolina, tenace. Penso sempre a loro quando vado a dormire. Mia mamma ha
preso il carattere dei suoi genitori, gentile ma spietata. Mio zio riversò in
opere d’arte quello che la memoria gli ispirava. Mia nonna ballava con un generale
dell’OSNA, la temuta milizia slava, che le stava dietro, la desiderava. Per tutta risposta ci fu uno
sterzante: "Piccolo uomo, io sono di Fiume, sono italiana, Dio grazia se non ti sputo nel tuo brutto muso". Non riesco ad andare
avanti. Mi fermo qui. In un viaggio recentissimo a Fiume non trovai Via Buonarroti, mi fecero andare in Via Calvario. Forse sono simili, ora che ci penso. Onore a tutto il popolo fiumano e dell’Istria in
generale.
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