Oggi domenica
libera...un po’ malinconica.
Abbiamo
deciso di fare una biciclettata fino al Porto e restare tutto il giorno
all’aria aperta, a goderci il sole. Si rifletteva su Fellini e sulla dimensione
di vivere Rimini anche da parte nostra. Federico la ricordava con nostalgia,
avendo scelto di vivere nella Città eterna, ma sempre portando nel cuore la
tanto amata Rimini con le sue contraddizioni, sognante e visionaria, Paolo con
il suo stare solitario, non spostandosi mai da Rimini se non per fare qualche
breve vacanza, io invece sradicata dal mio piccolo paese del Sud all’età di 12
anni, senza aver avuto la minima la possibilità di scegliere, allora.
Poi con il
passare degli anni ho scoperto che è davvero qui che voglio vivere e non riesco
a pensare di essere altrove.
Oggi era
proprio la città di Fellini e la nostra, seduti sulle bitte disuguali solo per
noi, intenti ad osservare i pescatori pittoreschi e calmi che, prima trovandosi
nel loro bar alla sinistra del porto, si muovevano a frotte, sistemando “gli
attrezzi” e aspettando che i pesci abbocchino.
Paolo si
divertiva a guardare gli uomini e le donne dei pescherecci che ritornano il
pomeriggio, con i sardoncini freschi da vendere sulla banchina, e qualche volta
sogna di scappare via con loro. Ma solo per un pomeriggio, in verità Rimini l’ha
stregato e forse è il suo unico amore.
Poi spingerci
sul molo con uno sguardo al mare, di un colore davvero insolito: verde, con
delle strisce di azzurro più chiaro e poi sempre più intenso. Fermarci ad
ammirare la statua di bronzo “La sposa del marinaio”, di Umberto Corsucci, che
rappresenta una donna di mare, come quelle cantate da Lucio Dalla, alle cui
vesti sono aggrappati i suoi piccoli, futuri pescatori, mentre scruta
l’orizzonte in attesa che il proprio uomo ritorni dal mare.
E ascoltare
senza pudore quello che si raccontano le persone su quel piccolo molo, a volte fin
troppo striminzito paragonato all’apparente infinità dell’Adriatico.
Buona
domenica Paolo, spero che sarai sempre con me nella nostra città eterna, la
tanto amata, bastonata e vilipesa ma bellissima Rimini.
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