Chi ci
ammazza? Lo dice il divo Claudio Baglioni nel suo ultimo disco. Cinquantenni
sconvolti, corteggiati da maliziose ragazze, che al mattino “vedono arancione”
al lavoro ma non possono andare in pensione, guai; ti fermi, ti pieghi ma non
ti rompi. Si recano nelle migliori palestre, circondati da bellezze romagnole
senza tempo, rigorosamente more e sexy, ma anelano all’ex che hanno lasciato
perché non tanto giovane da stare al pari con loro, scattanti, muscolosi e
rasati. A quell’età hai o nemici o amici, non c’è via di mezzo. La ragazzina
che ti avvicina in mensa ti ascolta, ma appena dici che ti rechi nella palestra
spaziale, da John Travolta in Odissea 2001, si eclissano. Tu non puoi neanche
dire: “Ma cosa vuoi, adesso provo, un po’ mi vergogno, sono tutti tirati”, no,
sarebbe una sconfitta. Le sorridi e le dici: “Embe’, chettifrega?” Generazione
molesta, arrogante, fasulla. Un tempo a 50 anni si moriva o si era cagionevoli,
ora si fanno morire gli altri. Se prendi qualche pillola, anche per il mal di
schiena, non ti fa più niente, non conosci rimorso, sei una macchina da guerra,
un carro armato, niente ti abbatte. Esci dalla casa di mamma, abiti nel piano
di sopra, e lasci una scia di profumo all’ultima moda, scioccante. Nascondi la
paura di vivere, il pianto per un tuo genitore morto da poco; frequenti bar per
giovani con uno sguardo assassino. Va be’, qualcuno ogni tanto sbarella, lo
sguardo stavolta è quello di “chi tira di coca”, ma rimani loro amico, non ti
fai più vedere ma gli telefoni, finché scompare dai tuoi orizzonti. “Chi ci
ammazza”. Si passeggia nel Parco Cervi di sera tardi e non si ha paura, vai al
bar al mare, t’intendi di tutto. Scrivi “Lettere al direttore” pensando di
saperla più di tutti, ma non avanzi, arranchi, anche se ti senti il migliore,
in toto. Il problema è il sesso, ami l’ex, moglie o convivente, ma quando la
nutrizionista (bella come la palestra impone) ti fa gli occhi dolci, crolli.
Poi sta a te prendere in mano la situazione. Fino a poco fa rimpiangevi il gioco
del calcio, ora fai spinning e pensi solo all’oggi, sfottendo i giovani, alti
mezzo metro più di te, perché non sono né saranno mai alla tua altezza.
Sportiva e di tenore di vita.
Chi ci
ammazza, forse perché non si ha paura di morire, ormai si sono passate tutte,
hai vissuto abbastanza. Allora colpisci, corteggi la più bella, parli con i
matti e con i muri anche se non sei coinvolto, butti le cicche dall’auto
“ultimo modello” in corsa, suoni agli stop ai lenti, specie alle donne un po’
anziane. Un po’ più anziane di te. Sei da buttare, in fondo, ma chi ti ammazza?
Vivrai più di tutti, sarai sempre l’ultimo, ma la tua già nota arroganza ti
farà sentire per sempre giovane. “Mamma, oggi vado in palestra”. “Ok, Matteo,
ma mettiti la maglia della salute, che oggi non è tanto caldo!”
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