venerdì 31 maggio 2013

Single e nichilista per scelta...obbligata


Arriva, a un certo punto della vita, il momento in cui ti accorgi che ti odiano tutti, che sei inutile. Oppure ti senti utile ma sei tagliato fuori, il che è peggio. Tutti contro. Di solito questo malumore si somatizza nel rachide lombare o nella cervicale, e allora cammini zoppo, con fatica, magari con l’ausilio della stampella, per strada o al lavoro. E immagini (sarà anche vero) che tutti ti deridano. Io questi momenti li ho passati tanti, malfermo tra i sani che posseggono il sorriso stampato sulle labbra. Ma non ho avuto l’illuminazione, non ho cavato dal buco il ragno. Di solito si comincia a epurare le donne con cui stai, che mutano in condizione di ex; troppo suore, troppo sexy, troppo tutto. Poi al lavoro è penoso, ve lo assicuro. Il capo non ti fila, tu, immerso nei tuoi pensieri, essendo anche un po’ timido, non dici nulla o, se parli, usi una violenza da Sid Vicious, ex bassista dei Sex Pistols. Insomma, non hai uno straccio di equilibrio. E poi le frasi che ti dicono per cercare di alleviare la tua tristezza sono da pena di morte: E ti vedo triste, e non ti isolare, il lavoro tienilo stretto, non mollare, vai da Mario, persino: “Gioca con il bimbo”, che è micidiale. Cioè devi dire a Matteo o a Stella (i soliti nomi dei figli degli altri) che sono belli, carini, che assomigliano al padre. Sputati. Con molta saliva. Il peggior momento è leccare con complimenti il figlio del collega, che solitamente sibila: E tu, quando? Quando cosa, azz! “Ah, adesso vedo, non ho ancora avuto la donna giusta, sai com’è”. No, non sanno nulla, vivono con il paraocchi, se potessero ti ucciderebbero.
E paghi tutto, eh, sicuro. Vai al cinema da solo, riassetti tutta casa e scopri che sei speciale (almeno quello), esci in solitaria con la bici e prendi un gatto per alleviare la tua solitudine. Sì, il micio, Chiara; ma se è piccolo è indiavolato e t’impedisce di leggere, di scrivere, di chattare in chat gratuite con straniere inafferrabili. E anche un po’ bruttine. Che se la tirano.
Allora ascolti musica punk, regredisci: i Sex Pistols, i peggiori quindi i migliori nichilisti; fai finta di suonare il basso, fingi di cantare quell’inglese sboccato, fingi di divertirti e di vivere.
Dopo aver cenato con insalata e vitello scaduti, leggi, e prima di andare a letto, saluti i tuoi all’altro capo della città e del cuore.
Il giorno dopo c’è da riportare il gatto ai proprietari (i soli miagolii di Chiara nel “trasportino” ucciderebbero un quasi sano di mente, figurati tu). Poi messaggi con l’ex, il grillo parlante, lavori, “tiri avanti”. Fabrizio, cosa farai adesso? Non ti preoccupare per me, tirerò avanti; di questi “momenti” ne avrò avuti almeno 10.000, ormai ci sono abituato.


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