Il Direttore mi ha lasciato due cose, paragonando la mia teoria a quella di Lombroso:
Curiosità di leggere i libri di uno dei più grandi maître à penser dell’Ottocento e un
violentissimo uppercut sul mento. Per un attimo mi sono visto come una bambina
bionda alle prese con un leccalecca a Birkenau e come un bambino lentigginoso
che sgambetta un carrarmato in un’enorme piazza. Io sono solo un giustiziere
che cerca di vivere qui a Rimini. E non è cosa da poco. Sgambetto in una
palestrina vicino a via Lagomaggio, con poca gente, più donne che uomini. Le
donne hanno già il loro spogliatoio ma sempre, alcune, vogliono entrare nel
nostro. “Ah, ma io non ho problemi, ormai visti i tempi”, dicono tutti gli
“uomini”. “Scusatemi, ma vengono tutte qui”, le donne. Non io, che parlo da
solo, ma se urlassi sarebbero guai, seri. Le donne devono stare nello
spogliatoio delle donne! Specie se anziane e caduche, ma pure le giovani sexy e
obesucce. Ultimamente mi arrabbio di più, ma il culmine non è raggiunto. Poi
l’educazione. Clamoroso! Né i ragazzi né le ragazze (sono celebre per fare di
ogni erba un fascio) chiudono la porta. Mai! Io sempre, del maledetto
spogliatoio abbastanza grande, loro mai! La mia insegnante, una giovane
spassosa, mi dice: Ettore urla, sfogati, sarà la terapia dell’urlo. Capperi, mi
ha convinto. “Aaaahhhgggg! Chiudete quella portaaaaaa!” Ma non è finita. Nel
mio ufficio nessuno saluta. Passi. Abbiamo la macchinetta del caffè vicino al
bagno, ma nessuno, chiude la porta, mai! Odori di “lavanda” mescolati all’aroma
del caffè, il massimo della vita. Indichi loro la porta, l’ufficio, li porti
fino a lì ma non ti ringraziano. Per esempio sei in tabaccheria/edicola, ti
passano davanti quasi tutti e tu schiumi di rabbia. Ma è così solo a Rimini e
Riccione, ve l’assicuro. In Romagna Alta, Imola, Bagnacavallo e dintorni per
intenderci, sono un po’ contadini ma di un’educazione assoluta, oserei dire
SIBERIANA. “Scusi se passo con la bici, mi offre spazio?” “Mi scusi se l’ho un
po’ spinta, vuole vedere la patente?, e mi scusi se l’ho superata”! Subito al
nord Romagna, stop! Cambio città. Non più Rimini e Riccione, città senza
educazione, vado via. E rido. Ma è meglio ridere o urlare? Tutti e due. Ma se
un giovane non chiude quella porta, urlate pure, che ve ne frega, tanto ha sicuramente
votato un partito diverso. Non dimentichiamoci che siamo in Italia, anzi a
Rimini e Riccione, le capitali della Maleducazione. D’ora in poi vele spiegate
verso il cambiamento. E per favore chiudi quella porta!
Ma dai...l'educazione è bella, elegante e rispettosa, ma tu ti inquieti per poco, sei stato allevato nella bambagia...ma dai un sorriso...un caffè offerto... una battuta, leniscono...a volte si è maleducati senza saperlo.
RispondiEliminaPoi meglio maleducati e generosi che educati ed ipocriti.
Ciao Ettore e sorridi che sei più bello.
Generosi? Ma no Paola, non offrono il caffè. Non chiudono il bagno e basta. Ciao. Mi sono stancato di loro, non hanno educazione. L'educazione, cara Paola, poi come ho detto sopra, scaturisce dai contadini semmai, non dalla bambagia. Non farmi arrabbiare se no vengo da te (anche se non so dove) con il coltello ...siberiano (di cui non ricordo il nome, sic) .
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