sabato 19 gennaio 2013

Retorica

Anche se non ti parlo, sei l'unica.
Sei a dormire di là ma già mi manchi.
Ti vedo colpita, tumefatta, malata.
Ti piace "i miserabili", a me lo accennava mio padre.
Con lui saresti stata bene, non sei moderna.
Io sono diverso.
Alla prima di quel pittore mi sono sentito solo, non mi segui ultimamente.
Sto sempre in chat, luisandra cubana è una bella donna, non quanto te.
Lei è sexy, d'accordo, ma è grave, pesante, tu sei tu.
Anche un po' puttana, tu sei tu.
Chissà se dormi, sopra quel materasso un po' così.
Io sono sperduto in questo letto tanto grande.
E' freddo nella camera, chissà se dormi.
Mi trascuri un po', lavori, hai gli orari differenti dai miei.
Eppure sento il bisogno di parlarti fino all'una di notte, come sempre.
So dove sei, ma non ti vengo a prendere, sono orgoglioso.
Sei la mia bambina.
Torna presto.
So che sei già qui

3 commenti:

  1. Non ti facevo così tenero, anche se un poco volgare :) solo un pochino ;) e poi sei un po' antico, l'orgoglio ma dai, cos'è buono da mangiare?
    Scherzo, mi è piaciuta moltissimo questa poesia, ciao Ettore, stammi bene, sereno e non ti arrabbiare fai un po' di shiatsu,oppure fai come me, mi sono messa a cantare al karaoke e a suonare il flauto.
    Baciotto.

    RispondiElimina
  2. Più che volgare, era l'opposto della persona cui ho dedicato ciò- Come sei antika:-) Paola

    RispondiElimina