giovedì 26 gennaio 2012

L’inferno di Capodanno vicino piazzale Kennedy Sotto lo sguardo compiaciuto del diavolo




Un capodanno infernale quello vissuto in una trattoria posta in una via vicino a Piazzale Kennedy, a Rimini mare. Volle il caso che donna e uomo partecipanti si sentirono per caso in sauna: si va alla sera a mangiare là. In ristorante-trattoria c’erano tre tipologie di età: i quaranta/cinquantenni, i tredicenni e i diciassettenni o giù di lì. Nella sala del ristoro con l’età più alta, noia fino a mezzanotte, cibo scarso, cameriere altezzose e straniere e bambini vicino al tavolo dei grandi. I ragazzini erano tutti figli degli adulti e prima avevano un tavolo proprio, discosto, poi si sono avvicinati, cedendo il loro tavolo ad altre persone un po’ più giovani e molto belle.
L’inferno si scatenò nell’interno del vasto sito, in un locale adiacente, dove i minorenni, aiutati da una musica da sballo, facevano di tutto, coadiuvati dalla presenza compassata di uno dei dirigenti della notte dello sballo, di cui non faccio il nome, che era lì... per caso? Aiutato da un rasato scatenato, che teneva sott’occhio la serata, ma forse incitando? Noia fino a mezzanotte. Poi i rapitori, tra virgolette, del tavolo dei ragazzini si scatenano, fanno tantissime foto, ballano, sono più che altro donne belle e vistose, desiderose di esibirsi, che fanno sauna, bagno turco, palestra e solarium spesso e volentieri. Li divideva il bagno e un corridoietto dal vero crash della serata. Off the record il mio pezzo, nessuno sa nulla di nulla, nemmeno io, ma le ragazzine di diciassette anni erano seminude fuori all’aperto in via Trento, segno di un’alterazione del corpo, alcuni forse tiravano coca, altri, quasi tutti, si fumavano marijuana e bevevano come la scomparsa Amy Winehouse prima dell’ultimo concerto a Belgrado. A Ravenna si dice che “bagattavano a randa”. Non erano in grado di reggersi in piedi, si toccavano numerose volte il corpo ben fatto, sfoderavano parole oscene e scurrili. Sappiamo come sono le donne che bevono, diventano irriconoscibili e fanno paura, più degli uomini. Altri vomitavano fuori, cadevano per la strada vicini alle auto, urlavano a squarciagola senza apparente motivo. Sotto lo sguardo tiepido del dirigente Caronte. Possibile che i riminesi quella sera fossero tutti lì? Non si sa. Si conosce solo che i poliziotti hanno chiuso un occhio per portare avanti un simile evento o nessuno li ha allertati, perché a Capodanno si può. Di solito si muovono alle 4:00. Per cui, i bambini esplodevano petardi fuori e in spiaggia, i grandi ammiravano le sette donne sgallettate che facevano foto e ballavano in sala musica anni settanta e ottanta, karaoke e macarena. Dentro il sito, separati solamente da un drappo colorato, gli under 18 erano scatenati e disinibiti e compivano anche qualcosa, sicuramente, nei bagni. Una volta a Capodanno nei cessi ci si baciava. Adesso si fa di tutto. Tra alcool, droga leggera - e pesante? - il sesso e l’età spensierata, i ragazzi con le giacche grandi dei fratelli e le giovani erinni svestite si saranno mescolati fino a tardi, per il piacere dei più vecchi, il  loro, e quello compiaciuto del dirigente dello sballo: il diavolo in persona. Ma tutto ciò è off the record, forse inventato. per cui buon 2012!

2 commenti:

  1. ...ma dai, vero o inventato?
    Ciao Ettore buona domenica...vai a vedere la mostra a Castel Sigismondo?

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  2. No, è vero, forse un po' sbiellato dal mio sguardo, esagerato. Questa è Rimini, Paola

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