Pungolato
dall’ineffabile Responsabile, domenica pomeriggio mi fiondo al centro con lo scopo di
far visita alla libreria Feltrinelli. Opto per le nuove lenti a contatto, di
giorno vedo ma quando è buio mi divide una barriera tra me e le altre persone. Abitualmente
porto gli occhiali. Intravedo poco, solo la faccia della tantissima gente che
brulica il Corso d’Augusto e le altre vie del centro città. Mi basta. Fateci
caso, anche domenica i negozi sono tutti aperti, e quelli sfitti sono subito
occupati. Questo è segnale di un rifiorire del nucleo della città che non sia
marino, la Rimini invernale sotto un cielo che puzza di uomini. Entro nel
bailamme della libreria, zeppa di persone, molte, forse troppe. Nello spazio
vasto, cerco libri sul nazismo e lo sterminio degli ebrei, ma il volume che
volevo non c’è, Sono stato l’assistente
del dottor Mengele, di Nyiszli Miklos,
e una deliziosa commessa mi chiede il numero di telefono e me lo ordina. Ma c’è
un ma: osservo libri enormi, non so se è una mancanza delle lenti che indosso o
è davvero una peculiarità del sito. Libri grandi, lunghi quasi 80 centimetri e
larghi, straziati. Mi stropiccio gli occhi e mi reco alla sezione narrativa.
Ero solo, pensai che alla gente interessa solo l’interattivo o la vasta scelta
di CD e DVD che si trovano nel locale. Mi guardo intorno... nessuno. E pensare
che l’odore dei libri, della carta, non ha paragoni con quello vacuo della
plastica degli e-book, dei CD e DVD. Controllo, scruto, ma non c’è niente che
mi aggrada. Piombo negli horror e nei noir. Libri grandi, dilatati anche lì.
Pensai che fosse il peso della cultura. Finalmente le novità, scontate. Notai
il libro nuovo della preferita Mazzantini, Mare
al mattino. È piccolo, ha lo sguardo mesto di un cucciolo meticcio in un
canile che ti implora: prendimi! Lo prendo. Vicino, finalmente a dimensioni
normali, squadrai Il tribunale delle
anime di Donato Carrisi, seguito ideale del magico Il suggeritore. Preso. Sarò un devoto malato di Kurt Cobain; il
consumismo, anche in tempi di crisi, mi e ci prende un po’ la mano. Alla cassa
mi chiedono se voglio fare la tessera. Non so più dire di no, sarà l’età. Detto
fatto. Bustina biologica da 5 centesimi e via, nell’ammasso positivo degli
uomini che affollano la Rimini centrale, quella invernale, dove il freddo delle
membra si stempera con il caldo nel cuore. E della vista. Cambierò lenti, prenderò
le progressive. I libri li vedevo troppo grandi e m’incutevano timore e visioni
allucinate. Invece di solito con loro sono in pace con tutto. Ho trascorso un
buon pomeriggio, con due libri credo interessanti, visto gli incipit, in più
nel mio carnet. Ci ritornerò.
Sai che dopo aver divorato centinaia di libri e non ho preclusioni, vado dal noir, al giallo, al rosa, e pure ai saggi impegnati, mi è venuta l' orribile idea di aver perso ore e ore di...pratica.
RispondiEliminaUn abbraccio ad un tipo che mi piace proprio.
La pratica ce l'hai, e poi i libri arricchiscono...chi li fa. Chissà se un giorno scriveremo un libro, non lo so, magari quando saremo in pensione, cioè...mai! Un caro saluto Paola.
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