martedì 19 gennaio 2010

Donna lago cerca uomo fuoco

I nostri comportamenti e le nostre ossessioni in età adulta sono derivati dal periodo prenatale


Le teorie e gli studi dello psicologo Antonio Luce



“Ho compiuto gli studi a Londra e mi sono appassionato da subito sulle teorie dei traumi prenatali che determinano il comportamento nell’età adulta.” Nel convegno sostenuto a “La porta dello Shen” Centro studi Shiatsu e Discipline olistiche, in via Plava 4 a Rimini, lo psicologo Antonio Luce spiega, con calma amniotica, le sue ricerche sviluppate sul periodo prenatale. Dapprima ci informa che anche l’omeopatia era stregoneria in passato, ora il prenatale sta compiendo lo stesso fausto percorso. Il momento della meditazione regressiva collettiva guidata è il più spassoso e il più turbativo. La voce del signor Luce ci guida. “Chiudete gli occhi e immaginate davanti a voi un muro e una porta. Fermatevi, ascoltate le sensazioni ed entrate dentro. Stoppatevi e osservate. Fate tre passi e siete in un giardino. Ascoltate le vostre sensazioni”. Il pubblico della Conferenza, composto da un numero cospicuo e perlopiù da donne - qualcuna di loro, “la razionale” ci verrà spiegato in seguito, rimasta con un occhio aperto - ecco che viene ad interagire, ed ognuna delle persone presenti narra la propria esperienza meditativa. Luce ci illumina e ci dice che il muro è la porta sono l’entrata nel grembo materno. Il giardino è l’interno, il corpo della madre. Ciascuno ha fornito una visione diversa, spiegata con voce suadente e preparazione dalla guida della conferenza. Se la porta fosse risultata mutata significa che la puerpera era sotto effetto di droghe. Porta piccola: problemi di salute. Spostamento di porta: difficoltà nel travaglio. Sono importanti anche gli odori, i colori e l’udito. Quasi tutti i sensi sono coinvolti in questa esperienza.

L’aspetto psicologico della seduta collettiva è quello più significativo. Si evince che noi veniamo segnati da bambini, anzi in periodo prenatale, da piccoli o grandi traumi che si svilupperanno più avanti nel tempo. La vita è come un segmento, diviso in parti: prenatale, fanciullezza, adolescenza, maturità. E qui le persone presenti, rilassate dalla meditazione regressiva, si interessano alle spiegazioni. Se il bambino nascituro è malvoluto dalla madre e se ella non lo desidera, svilupperà un odio verso le donne. Ma sarà un odio/amore. Infatti egli cercherà donne che prima o poi lo abbandoneranno perché lui vorrà questo. Così come capiterà a chi è osteggiato dal padre. Da adulto incontrerà volutamente figure maschili dominanti, anche amici, che lo abbandoneranno prima o poi. Questo è quello che cerca e che lo farà stare male, fino alla depressione. Se è la figura dello stesso sesso a non desiderarlo non è un grosso problema. Se fosse una figura di genere opposto i problemi potrebbero rivelarsi poi anche nella sessualità. Lo psicologo Luce ha appena accennato questo aspetto, ma qualcuno ha almeno pensato che Marrazzo non sia stato accettato dalla madre.

L’interessante Conferenza ha messo in evidenza che chi nasce con un parto travagliato è più propenso a mettere radici in un posto, perché la mamma lo trattiene a sé. Al contrario l’infante nato con meno difficoltà sarà facilitato nei rapporti umani e rapido ad acclimatarsi in qualsiasi cambiamento. Ci viene spiegato anche l’importanza del luogo, delle figure al di fuori dei genitori, per esempio le nonne, e soprattutto il tempo, inteso come anno o periodo di nascita. I meno giovani, nati senza l’esame ecografico, e quelli nati in periodi di crisi, vedi l’inizio anni Settanta con la crisi petrolifera (ricordate l’Austerity, nella difficile crisi economica? Ci si recava tutti al lavoro in bicicletta) oppure in questi tempi, durante la recessione mondiale, avranno più problemi nel loro percorso di vita perché i parenti stetti saranno timorosi e preoccupati a farli nascere. È qui che si deve intervenire con più impegno affinché l’uomo di domani sia sano e mentalmente maturo.

Poi si ribadisce che esiste la donna lago, ferma e tranquilla, che sarà desiderata dall’uomo fuoco, nato sotto il sole. Magari a Rimini. Due “persone lago” prima o poi saranno destinate a lasciarsi per caratteri troppo simili. Così come i caratteri “solari”.

“La vita di un disturbato prenatalmente” si fa serio il conferenziere, che ci fornisce spiegazioni più ficcanti, “è una coazione a ripetere. L’importante è spezzare l’anello di questa catena. Così si avrà la vera guarigione. Infatti una donna che ha avuto un padre severo e ostile, seguirà la scia di uomini despoti, che la tratteranno male. Non cercherà un uomo pacifico che le voglia bene per quella che è. È lei stessa che finirà nel non accettare questa seconda figura. Qui sta il nocciolo della salute. Rompere la coazione e questo anello difettoso è il vero obiettivo dei nostri incontri.”

Il tutto sommato divertente e soprattutto interessante convegno seguirà a cadenza bisettimanale e a pagamento, 25 euro per due sedute. La voce suadente dell’ipnologo Antonio Luce ci farà ancora compagnia presso “La porta dello Shen”, in via Plava 4 a Rimini e anche in altri luoghi dell'Emilia-Romagna. Aspettiamo i suoi incontri con curiosità. Chi vuole partecipare è avvisato.

5 commenti:

  1. Scusa eh, l' articolo è scritto bene, si legge ancora meglio........ma lo psicologo Antonio Luce......mi sembra che scriva un po' di c.zz..e.......almeno per la mia esperienza.
    1)ho avuto un padre severo, anzi severissimo...col cavolo se mi sceglievo un ragazzo despota......anche se me lo sono presa a 16 anni.....col cavolo che mi piacciono i tosti, non sopporto neanche chi alza la voce.
    2)Mio figlio è nato con un parto molto travagliato ( me ne dispiace ancora) ma una delle sue caratteristiche più peculiari, è che si adatta facilmente in qualsiasi ambiente, figurati che vive in Canada, vicino all' Alaska .
    Ciao Ettore un grosso beso per aver postato l' articolo......che altrimenti non avrei potuto leggere.

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  2. Paola, non c'entra la severità, si tratta di memorie prima della nascita. Traumi che una persona ha subito nel prenatale. Magari tuo padre desiderava la tua nascita. Invece nella seconda un po' di ragione ce l'hai. Tu probabilmente nel prenatale non hai subito traumi (ecco il cattivo) oppure sì, visto che hai scelto per marito un buono. A nessuna donna accade, almeno italiana. Ecco spiegato l'arcano, tu sei dell'est, una cara ragazza dell'est. baci e Baglioni

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  3. Che casino Ettore.....comunque sì oggi come oggi mi sento più dell' est.
    Baglioni anche a te.....hai pure il dono del gioco di parole.

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  4. Caro Ettore, oggi ti faccio visita. Avevo letto il tuo post ma - ammetto - con distrazione, però mi ero riproposto di rileggerlo, cosa che oggi ho fatto.

    In sintesi viene affermato dallo psicologo Antonio Luce che "I nostri comportamenti e le nostre ossessioni in età adulta sono derivati dal periodo prenatale". Cosa che si determina come in un cerchio intorno ai genitori del nascituro che ne condizionerebbero lo svolgersi della sua vita da quel momento in poi.
    E ciò può, senza smentita, risultare accettabile, salvo una remora.
    Remora di una realtà che trascende l'uomo e che lo informa a cominciare dall'atto di nascita integrandosi con la funzione natale dei genitori. Funzione che si svolge nel modo descritto dal conferenzieri Antonio Luce come si rileva nel tuo post, Ettore.
    Riconosco che della realtà che trascenderebbe l'uomo informandolo nel nascere, come anzidetto, nulla si può dire senza far capo alla metafisica e più in là nel contesto delle religioni. Perciò in questa sede vale la dialettica scientifica che veramente può essere chiamata in causa sulla realtà prenatale con concezioni davvero interessanti, tali da dar credito all'immaginata idea metafisica di un retroscena natale dell'uomo.

    Il 16/03/2008 fu pubblicato un mio scritto sul blog didattico Scientificando condotto dall'amica, la prof. Annarita Ruberto. Il titolo era "I geni architetti, geni preistorici. Vedi qui

    Riporto di seguito la parte saliente che attiene il supposto retroscena natale dell'uomo.

    È interessante il percorso della ricerca scientifica biogenetica – la biologia molecolare in particolare – seguito da un noto ricercato, il prof. Edoardo Boncinelli. Tempo addietro, nel 1998 ha espresso, com'è suo solito in modo davvero pittoresco, le sue concezioni in biogenetica riportate dalla rivista mensile Newton di ottobre. Sintetizzo di seguito l'articolo a riguardo pubblicato su questo periodico.

    Secondo Boncinelli, la testa dell’uomo, come di qualsiasi vivente, nel cominciare a prefigurarsi alla vita terrena, segue un certo itinerario genetico, in netto anticipo sul resto, pur esso in formazione secondo gli schemi cromosomici.

    «I geni che formano la testa cominciano a funzionare quando ancora l’embrione “non sa” dove avrà la testa e dove i piedi. In questa fase, la porzione dell‘embrione che diventerà la testa è smisuratamente grande rispetto al resto, come se la natura si sia voluta concentrare sulla parte più nobile di un individuo, lasciando perdere temporaneamente il resto».

    I suddetti geni architetti – prosegue il prof. Boncinelli – «probabilmente rappresentano la nostra parte più antica rimasta sostanzialmente inalterata da quando comparvero sulla terra i primi animali dotati di testa, cioè subito dopo le meduse nella scala evolutiva». Di qui si rivela il lato giocoso e polarizzante di Boncinelli con una conclusione a modo suo congeniale. Egli dice che «la bellezza di questa ricerca è proprio nell‘aver mostrato che il progetto fondamentale del corpo umano è stato deciso centinaia di milioni di anni fa e che tutti gli animali oggi esistenti, uomo compreso, non rappresentano che delle variazioni al tema».
    «Un bambino inizia a svilupparsi con l’attivazione di questi geni “preistorici”, quindi, è come se in pochi giorni ripercorresse l’intera storia evolutiva».

    In particolare, Boncinelli ed il suo gruppo di ricercatori del Dipartimento di biotecnologie dell’Istituto San Raffaele di Milano, avevano fatto progredire le ricerche sui geni architetti del cervello, scoprendone un altro, chiamato EMX-2.
    Il ruolo di EMX-2 nella progettazione e costruzione della corteccia cerebrale venne chiarito dallo stesso gruppo nel 2000 e allora si parlò di EMX-2 come del “gene che regola il pensiero”. Anche adesso l’entusiasmo è grande.

    Cari saluti,
    Gaetano

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  5. Caro Gaetano, quello che dici penso che sia vero. Io non credo molto al prenatale ma so che il 4/6% delle persone depresse, "da qui una mia toccata e fuga dal professor Cavasola dell'ASL di Roma venerdì scorso", sono così fin dalla nascita, quindi qualcosa c'è. Cavasola, psicanalista e psichiatra, ha tenuto una conferenza nella sede della provincia di Rimini e ha affermato che le teorie messe in pratica dai professori di Pisa, Cassano in testa, sono fallaci. Il depresso va curato con antidepressivi e psicanalisi e non, come sostiene l'illustrissimo Cassano, con regolatori dell'umore quali il Zyprexa, il Depakin e il mitico (anche tristemente) Serenase. Un sano anafranil (per parlare di un farmaco diciamo vecchio) può bastare. La teoria provata di Boncinelli mi trova concorde, non si spiegherebbero tali malattie. Cassano non ha grande solo "quello" allora (parlo del giocatore adesso) ma anche (incredibile) la testa. Dico questo perchè, sostiene Cavasola, la donna invidia il pene perchè afallata, e lo ritrova nell'uomo o atraverso la maternità. Vedasi il film Blu (l'hai visto)con Juliette Binoche. La protagonista guarisce dalla perdita del marito e della figlioletta (periti in incidente stradale) attraverso il nascituro del marito e della sua amante. Così ritrova la gioia di vivere. E' un mezzo pe andare avanti ed elaborare i lutti.
    Un grosso saluto Gaetano e grazie

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