domenica 31 gennaio 2010

Amici di merda

Gli amici di merda sono quelli che promettono qualcosa e poi fanno il contrario. Che ti fanno delle promesse e poi non le mantengono. Quelli che non ti capiscono più. Io li lascio marcire nella loro merda, siano essi uomini e donne, perchè so di essere dalla parte della Verità, indi del giusto e del vero. La sensibilità non va colpita, o se sì con delle spiegazioni plausibili. Quindi, con carattere isterico a volte,  a culo Paola, Claudia e compagnia piangente.

9 commenti:

  1. Ma dai Ettore......sei ridicolo.....da te non me lo aspettavo, la Verità con la V maiuscola di V per Vendetta.......alla tua età, non sai ancora che gli amici si accettano per quello che sono, gli vuoi bene anche per la loro merda, così come la chiami tu, perchè tu credi di non averla, chissà forse non ce l' hai ma te la devi creare, almeno un poco, perchè altrimenti la tua sensibilità ti ucciderà......dai Ettore......ME NE FOTTO....certe volte un ME NE FOTTO....va benissimo .....ma fallo sul serio.
    Ciao..............è stato meraviglioso vedere che esistono uomini che ancora si stupiscono........GRAZIE........

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  2. Preferisco essere solo, veramente. La mia sensibilità mi ha già ucciso, ho perso la Giusi, ma questo lo volevo. Sono io che me ne fotto, cara. Se le persone sono queste mi chiudo in un eremo, scopo le suore giovani, e vado a culo al mondo,e scriverò, sono sicuro, merdate mistiche, sataniche, sessuali, quello che cacchio, è il caso di dire, passerà il Convento!

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  3. Vedo che la verve ironica non ti è scomparsa.......quindi non sei così a terra.

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  4. Chapeau, Paola, non ho niente da dire e aggiungere. Ho mandato 'fanculo un po' di gente, poi vedrai i risultati in un racconto sghembo, ciao

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  5. "Così ritrova la gioia di vivere. E' un mezzo pe andare avanti ed elaborare i lutti".
    Così hai concluso con la risposta al mio commento in cui faccio profilare i geni archetipi di Boncinelli, caro Ettore. E mi fa piacere che ti ritrovi con un nuovo equilibrio. Ma oggi ti ritrovo col culo a terra! Ma poi ti rialzi e via!
    Io, quei geni li chiamo geni del cacchio, perchè sono loro che ti fanno trovare ad un tratto nella merda. Quei amici di merda? Loro non lo sanno ma sono dei "manipolati". Insomma per ognuno di noi c'è l'esperienza del caos degli elementi, come un punto e daccapo... sul più bello magari, ma anche no. Vale la teoria della "butterfly effect".
    Ma cosa c’entra il battito d’ali di una farfalla?
    E’ una secca giornata estiva. Un uomo passeggia in un bosco per godersi un pò di fresco. Dopo aver fumato una sigaretta, getta il mozzicone in una piccola radura. Il mozzicone cade su un fazzoletto di carta gettato da un villeggiante (tanto la carta non inquina!). Il fazzoletto prende fuoco e trova facile esca in un arbusto secco, ucciso da un coleottero. L’arbusto prende fuoco. Le fiamme si levano più alte. C’è un leggero venticello. Qualche scintilla e prende fuoco un arbusto lì vicino. Il fuoco, attizzato dal vento, si propaga ad altri tre alberi. Ognuno dei quattro alberi in fiamme ne incendia altri quattro: gli alberi in fiamme diventano 20, poi 100 e poco dopo tutto il bosco è in preda alle fiamme. Tutto questo per un piccolo parassita che ha ucciso un piccolo arbusto e per un mozzicone di sigaretta caduto su un fazzoletto usato. Vedi qui.

    Ciao e a risentirci,
    Gaetano

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  6. Ciao Gaetano, io non sono nessuno e lo so, purtroppo però mi copiano tutti, dai miei compagni di corso a udite udite, Davide Brullo, il mio mentore. S com suicidio è il titolo di un mio post, e Davide me l'ha copiato. Dicevo tutti mi copiano, o lo fanno apposta o lo fanno per davvero. Da qui, anche da qui, gli amici di merda. Guardati s come suicidio, un bel titolo per un libro, lo so, tant'è che me l'hanno copiato. Finisco con un tanti amici di merda e tanto odore? Ciao Gaetano

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  7. Ma perchè ti affliggi per una cosa, che invece ti può sollevare dalla tua inquietitudine, caro Ettore. Lasci che ti copino e già questo ti dà il segno che tu sai scrivere cose che loro non sono capaci di concepire.

    Tu guardi alle cose esteriori e non a quelle interiori. Esse, grazie al pensiero che unisce le tue a quelle degli altri, se hanno tanta forza e vigore (ossia che veramente valgono e non sono insulse) agiranno sugli eventi immediati, prossimi e futuri. Ecco che qualcosa di incisivo di te, migrando attraverso i tuoi scritti, che tu vorresti far divulgare a tuo nome, a guisa di "infiltrato", riuscirà a renderti giustizia. Se non nasce in te questo modo di concepire la vita, questa sarà continuamente un inferno per te. Occorre concepire una "ecologia della mente".

    Si tratta del pensiero di un famoso scienziato britannico, Gregory Bateson, antropologo, sociologo, linguista e studioso di cibernetica, il cui lavoro ha toccato anche molti altri campi. Una vita dedicata alla ricerca della struttura che unisce uomo e ambiente. Il lavoro di uno straordinario ricercatore che con i suoi studi ha provocato nuove idee e riflessioni.

    Con il suo lavoro Bateson ci obbliga a ripensare il tutto, a mettere in relazione ciò che teoricamente non è corretto relazionare, ci porta verso una nuova e diversa visione delle cose. "Tracciare le linee di una ecologia della mente è porre le basi per una scienza che ancora non esiste come corpus organico di teoria o conoscenza" scrive in apertura di "Verso un'ecologia della mente", la sua opera più conosciuta e apprezzata.

    Negli ultimi giorni diverse persone mi hanno chiesto, ci riferisce Gregory Bateson:

    "Che cosa intendi per Ecologia della Mente?".
    Beh... .più o meno sono le cose di vario tipo che accadono nella nostra testa e nel nostro comportamento... e quando abbiamo a che fare con altre persone... e quando andiamo su e giù per le montagne.... e quando ci ammaliamo e poi stiamo di nuovo bene... Tutte queste cose si interconnettono e , di fatto, costituiscono una rete che, in un linguaggio orientale, si potrebbe chiamare Mandala. Io mi sento più a mio agio con la parola Ecologia, ma sono idee che hanno molto in comune.

    Alla radice vi è la nozione che le idee sono interdipendenti, interagiscono, che le idee vivono e muoiono. Le idee che muoiono, muoiono perché non si armonizzano con le altre. E' una sorta di intrico complicato, vivo, che lotta e che collabora, simile a quello che si trova nelle boschi di montagna, composto dagli alberi, dalle varie piante e dagli animali che vivono lì - un'ecologia , appunto.

    All'interno di questa ecologia vi sono temi importanti di ogni genere che si possono enucleare e su cui si può riflettere separatamente. Naturalmente si fa sempre violenza al sistema nel suo complesso se si pensa alle sue parti separatamente; ma se vogliamo pensare dobbiamo fare così, perché pensare a tutto contemporaneamente è troppo difficile...

    Coraggio, Ettore!

    Gaetano

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  8. Grazie Gaetano, ho letto solo un po', perchè sono al lavoro, lo rivedo stasera il tuo interessante post. Ciao a presto

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  9. Caro Ettore, ho rilasciato un mio commento al tuo articolo pubblicato da Paola nel suo blog.
    La mia "lettura" è diversa da come altri possono concepirla.
    In apparenza il soggetto è Napoli in relazione a Ravenna: di qui il riscontro del tuo intervento da Paola e così anche altri.
    In realtà - secondo la mia "lettura" - il soggetto sei tu, e Paola ha "filmato" ogni cosa a modo suo. In parte in chiara coscienza, in altra no.
    Non compare nella mia disamina la ragione principe della presenza di Napoli e Ravenna, ma si può immaginare in che modo le due città suggeriscano come si possa risolvere l'arcano.
    Napoli e anche Ravenna possono paragonarsi al citato prisma ottico, capace di "disperdere" il bianco nei colori dell'iride, ma anche di "riunirli"...
    Con l'occasione ti faccio gli auguri di serena festività pasquale.
    Gaetano

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