lunedì 19 ottobre 2009

S come suicidio


Una persona, un animale, una cosa, dopo aver visto tutto nella vita, cosa fa? Continua, persevera? Dopo di ciò c’è il nulla? Basta l’idea a volte a togliersi dalla giostra spietata in cui ci muoviamo, un sinistro balenio della mente o, come direbbe D’Alessio, un moto dell’anima. Certo che simulare Pavese, l’italiano più suicida dello Stivale, è godurioso, stuzzica, ma a noi, cristiano/catto/apostolici o comunisti, ci hanno insegnato fin dalla nascita che togliersi la vita è peccato, anche mortale. “Ma cosa fai, figlio mio, la vita è bella!” Sì, bella per te, non per me cara mammina, un po’ è anche stata colpa tua. Faccio un esempio che mi è molto vicino: me stesso. Ieri domenica, giornata di lutto nazionale (la morte di Mike Bongiorno), perché c’è sempre un motivo per piangere, sono scattato come una molla alla Coin, mi sono detto che mi tirerò un po’ su, in effetti sono andato al terzo piano: mobili vari e magliette per bambini. Vagavo come un moribondo tra le persone che mi scansavano, tra le scansie, le scarpine di prima infanzia e le tette delle spose, e ho notato la gente varia che partecipava al lutto collettivo. Forse avevo solo gli ormoni in disordine o ero colmo di noia, fatto sta che, preso l’ascensore che mi avrebbe portato al piano terra, quello dei cosmetici, mi sono perso. Ormai mi conosco però ho avuto un bello spavento. Dov’ero, chi ero, cosa facevo? La conoscenza di se stessi e l’età matura ti guidano con calma olimpica verso il mondo, svanito per qualche minuto. Il mio pensiero va a Simone Cattaneo. Quando ho letto l’elegia che gli ha dedicato Davide Brullo mi sono commosso, trovato e mi sono perso di nuovo. Simone così bello, così bravo e così depresso. Aveva tutto nella vita, come me, e come me non aveva niente. Chissà quante volte si è smarrito alla Coin o alla Rinascente di Milano, stavolta senza rinascere più. Nei minuti di vuoto ho pensato anche a lui, ma in certe situazioni non si dovrebbe pensare, è andata così, punto. Succederà ancora. Le mutande rosse che teneva tra le mani una commessa con una quinta di reggiseno mi hanno portato al “qui ed ora”. Commosso e felice (perché solo chi tocca il fondo può risalire) mi sono catapultato verso una bionda addetta alle vendite e, come un pollo da spennare, ho comprato profumo e crema alla mia lei che, nonostante le mie numerose assenze, mi sopporta ancora. Domani è sempre un altro giorno. E già. Allegria!

3 commenti:

  1. E' questo l' artricolo della Coin, che mi avevi detto?
    Anche tu conoscevi Simone Cattaneo?
    Io ho letto solo le poesie che ha pubblicato Brullo sulla Voce.....sono rimasta folgorata dalla potenza di Simone,le sue poesie sono come l' acido muriatico. Io ne ho pubblicato due sul mio blog, abbinate alle Mappe surreali di Gaetano Barbella, non ti posso dire il perchè, ma c'è una base in comune fra Simone e Gaetano. Io sono ignorantella, fuori da ogni circuito di qualsiasi tipo e mi piace stare nascosta. Non vorrei aver urtato la tua sensibilità o quella di Brullo pubblicando le poesie di Simone, l' ho fatto perchè sentivo di doverlo fare, che ne so io di come funziona il sistema,se ho sbagliato dimmelo, io non conosco le regole, ma non voglio urtare nessuno.
    Anzi,guarda mi voglio togliere una curiosità, tempo fa sulla Voce c' era la bella Romagnola, che scriveva piccoli articoli, sulla Terza Pagina, per me l' ha "fatta" fuori qualcuno perchè non voleva averla nella pagina della cultura. E' così? Siete così settari? Per me non esiste cultura senza sensibilità.
    Se ti va rispondimi, se non ti va è lo stesso.
    Un bes.
    PS Nella Voce di Ravenna, non c' è la cronaca di Rimini, mi dispiace non poter leggere il tuo articolo.....fanne di più per la terza pagina o per quella dello spettacolo.

    RispondiElimina
  2. Paola, la bella Romagnola l'ho fatta fuori io, ne ho abbastanza di bellone che mostrano le cosce, il seno ed altro (vedi Ventura) che non hanno. Ovviamente scherzo, io collaboravo solo alla Voce a quel tempo, non scrivevo in cultura, (o sì?) non mi ricordo. Era il bancone vero? Purtropppo molti vengono fatti fuori, ma in tutti i campi. Non posso scrivere di Ravenna. Una volta ho scritto di Rivabella e Santarcangelo e sono lì col forcone che mi aspettano. Ieri pochi danni, era innocuo. Ne ho fatto un altro ieri notte, ero un po' stanco, però è un po' datato come argomento. Ciao e

    RispondiElimina
  3. Simone lo conosceva Davide, me ne parlava spesso, ha detto che mi assomigliava, solo che lui "menava colpi per Milano ". Mi ha colpito la sua descrizione e la voglia di metterlo in luce perchè meritava. Adesso so che uscirà qualcosa di Cattaneo, purtroppo lui non ci sarà più

    RispondiElimina