Miss
Sarajevo.
Perché hai il respiro così affannato?
Perché te ne stai in un angolo, sola?
Perché parli tanto e non c’è niente da
dire?
E ora, perché piangi?
Questo è il preludio, inventato, del
brano degli U2 Miss Sarajevo, che dal titolo dice già tutto: non c’è niente di più
bello al mondo che una miss e non c’è niente di più orribile al mondo che una
guerra fratricida e subumana.
Nel video si vedono persone bellissime,
che non ci sono più, come Lady Diana e Luciano Pavarotti, due personaggi
leggendari; ma anche le miss candidate a Sarajevo nel ’93 e Dio solo conosce
chi di loro è ancora viva.
Bono Vox e The Edge, ovvero la spina
dorsale degli U2, una band celeberrima, insieme a Brian Eno e Big Luciano,
hanno eseguito questa tragica e bella canzone negli incontri che Pavarotti aveva
con le celebrità, i cui proventi andavano in beneficienza ad associazioni benemerite.
Non c’è bisogno che dica le parole del
brano: c’è un tempo per gli alberi di Natale, c’è un tempo per diventare miss;
e di contro Pavarotti prima parla della vita come fosse un fiume, poi
lancinante: “E non so più pregare, e nell’amore non so più sperare, e quell’amore
non so più aspettare.”
E la miss che indossa una corona
insanguinata come quella di Cristo, barcolla, forse cade, colpita dai cecchini cetnici
o da quelli slavi, o da chissà chi, da uomini un tempo persone e ora belve
sanguinarie. Una guerra muta e vicina,
che ha colpito al cuore miliardi di persone.
Miss Sarajevo è
l'unico singolo estratto dall'album del 1995 Original Soundtracks 1 degli U2 e Brian Eno, sotto lo pseudonimo Passengers. La canzone è anche comparsa nel greatest hits del gruppo, The Best of 1990-2000, ed è stata coverizzata da George Michael nell'album, Songs from the Last Century, cioè i migliori brani del secolo '900. Il singolo ha raggiunto la posizione numero 6
della classifica dei singoli inglese, ed è stato un enorme successo in molti paesi in Europa.
Ricordate: basta il titolo e vedere una miss si presume
bionda che con le altre concorrenti espone un cartello: non uccideteci. La sua
corona di spine è uno scarabocchio vitale contro le guerre, che sarà ricordato
per altri duemila anni.
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