martedì 23 dicembre 2014

iMiti by Ettore. Canzoni contro la guerra. Miss Sarajevo, U2 e Pavarotti.

Miss Sarajevo.
Perché hai il respiro così affannato?
Perché te ne stai in un angolo, sola?
Perché parli tanto e non c’è niente da dire?
E ora, perché piangi?
Questo è il preludio, inventato, del brano degli U2 Miss Sarajevo, che dal titolo dice già tutto: non c’è niente di più bello al mondo che una miss e non c’è niente di più orribile al mondo che una guerra fratricida e subumana.
Nel video si vedono persone bellissime, che non ci sono più, come Lady Diana e Luciano Pavarotti, due personaggi leggendari; ma anche le miss candidate a Sarajevo nel ’93 e Dio solo conosce chi di loro è ancora viva.
Bono Vox e The Edge, ovvero la spina dorsale degli U2, una band celeberrima, insieme a Brian Eno e Big Luciano, hanno eseguito questa tragica e bella canzone negli incontri che Pavarotti aveva con le celebrità, i cui proventi andavano in beneficienza ad associazioni benemerite.
Non c’è bisogno che dica le parole del brano: c’è un tempo per gli alberi di Natale, c’è un tempo per diventare miss; e di contro Pavarotti prima parla della vita come fosse un fiume, poi lancinante: “E non so più pregare, e nell’amore non so più sperare, e quell’amore non so più aspettare.”
E la miss che indossa una corona insanguinata come quella di Cristo, barcolla, forse cade, colpita dai cecchini cetnici o da quelli slavi, o da chissà chi, da uomini un tempo persone e ora belve sanguinarie.  Una guerra muta e vicina, che ha colpito al cuore miliardi di persone.
Miss Sarajevo è l'unico singolo estratto dall'album del 1995 Original Soundtracks 1 degli U2 e Brian Eno, sotto lo pseudonimo Passengers. La canzone è anche comparsa nel greatest hits del gruppo, The Best of 1990-2000, ed è stata coverizzata da George  Michael nell'album, Songs from the Last Century, cioè i migliori brani del secolo '900. Il singolo ha raggiunto la posizione numero 6 della classifica dei singoli inglese, ed è stato un enorme successo in molti paesi in Europa.
Ricordate: basta il titolo e vedere una miss si presume bionda che con le altre concorrenti espone un cartello: non uccideteci. La sua corona di spine è uno scarabocchio vitale contro le guerre, che sarà ricordato per altri duemila anni.


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